giovedì 31 gennaio 2008

La Patente


....visto il commento numero 3 del post precedente non posso che attribuirti la "Patente" di Pirandelliana memoria.
Grande Capo
Manisuicojotes

mercoledì 30 gennaio 2008

Sotgiarpassato!



I due Davidi in azione!

lunedì 28 gennaio 2008

GENNAIOLISSIMA!




Ebbene sì! Anche noi, come i cuginetti cdppini, vogliamo esaltare le gesta, non della squadra Avis, ma dei singoli eroi che la caratterizzano.
Ieri, nel gelo di Santa Maria degli Angeli, ricoperti da una coltre gelata di brina, tre avisotti che rispondono al cognome di Apolloni, Sotgia e Frenguelli, si sono distinti nella gara più massacrante dell'anno!
Su quasi 350 partecipanti hanno conquistato, non senza fiatone, gli ambiti 48esimo, 49esimo e50esimo posto dopo una gara ricca di colpi di scena. La corsa era iniziata con una fuga semi-solitaria del Frenguelli che staccava gli amici-rivali di un bel mezzokilometrino tondo tondo.
Il Sotgia e l'Apolloni si attardavano a lumare pupe e a scansare vecchie che, pur di pregare in Porziuncola, attraversavano la strada con rosario in mano smadonnando verso gli omini in mutande e canotta.
Ma i David e Davide in questione traevano linfa da due tè bollenti al primo ristoro e tiravano dritto verso il Frenguelli che era già a vista telescopica.
Detto fatto, eccoci al decimo kilometro e, da cenni in lingua sarda-valfabbrichese-affannata, l'Apolloni capisce dal Sotgia che è ora di attaccare. Cadono uno a uno gli atleti di numerosissime società locali e si avvicina il Frenguelli che, nel frattempo, dopo una gara a ritmi forsennati, incominciava ad avere un andatura più umana.
Eccoci all'epilogo. Giunti agli ultimi 1000 metri, i due sono ad un passo dall'amico che percepisce l'imminente inevitabile da due fattori:
1) sente l'Apolloni che, appoggiandogli la mano guantata sulla spalla, rantola un incomprensibile "...daiiifrancooo.."
2) sà che da lì a poco arriverà anche il Sotgia perchè un giudice con la radiotrasmittente annuncia il passaggio della seconda donna in gara (tutto vero!).
L'arrivo vede trionfare Apolloni, seguito a ruota dal Sotgia e dal Frenguelli. Ed è trionfo di urla e gridolini vogliosi delle vecchiette uscite dalla Porziuncola...anche perchè i tre sono pure piuttosto bellocci e piacenti....
Amen

martedì 22 gennaio 2008

The winner is....


...ecco come finirà la serata a Los Angeles....

P.S: A Cristià', ma de corre come se faceva 'na volta?... no eh?

lunedì 14 gennaio 2008

NOSFERATU!


Ricordo ai Bloggers che per il suo ritorno l'unico rimedio sarà "l'uso di armi di argento taglienti e perforanti, l'uso di un paletto di legno di frassino da conficcare nel cuore, l'aglio come blanda misura precauzionale e ultima, ma non per importanza, la fede religiosa e/o una profonda rettitudine di pensiero e morale".

domenica 13 gennaio 2008

CANTINE CAPRAI

Ecco un breve resoconto del crossettino che abbiamo intrapreso noi avisetti in quel di Montefalco:

1) LA PARTENZA














(TUTTO VERO!)
Un corpulento podista, a noi sconosciuto, ha intrattenuto sul nastro di partenza i partecipanti con tuffi ripetuti nelle pozzanghere numerose e profonde (tale ragioniere Crocetti della PodisticaValtopinaRunners non è MAI giunto all'arrivo)
Le cellule fotoelettriche del Caprai non hanno sortito alcun ritrovamento del suddetto atleta!
2) LA GARA














La fatica di sollevare i piedi con tre chili di fango ogni volta, faceva a tutti comprendere che solo pochi, (173 su 10435 iscritti), potevano arrivare al traguardo! All'arrivo, Peppe Tomassoni e Stefano Tofi erano già in contatto con la Farnesina e il Viminale per gestire il macabro rito dell'avvertire i parenti e il successivo riconoscimento delle salme.

3) IL PERCORSO DI GARA















Da immagini di repertorio ecco il percorso che doveva essere "percorso" (come dice il temine stesso) di CORSA!
Ciò è stato possibile solo per gli astuti atleti dell' AnonimaAtleticaGuastatori di Vetralla che portavano a termine il percorso facendo brillare di volta in volta gli ordigni bellici ivi sepolti. Infatti il luogo è famoso per essere stato teatro di guerra fra i Caprai e il resto del mondo dei contatini di Montefalco (che prima facevano un Sagrantino frizzantino che andava giù che era un piacere).

4) I GIUDICI CRUPE




















Come in ogni gara che si rispetti, ecco le CONTESTAZIONI di rito.
Non erano passate neanche due ore dall'ultimo arrivo (un Giannini che aveva finito il percorso della Strafoligno 2004!) che ecco scattare le risse fra i giudici e alcune atlete che volevano, a tutti i costi, fare i 3 giri come i maschietti!

5) IL RITORNO A CASA















Chi può...prende agilmente la strada di casa con i mezzi di fortuna gentilmente concessi dall'organizzazione e dal Genio Civile di Bevagna.

Quelli che sono tornati e che ce l'hanno fatta sono tenuti a raccontare e a tenere sempre accesa la fiamma della memoria di questo giorno così eroico e irripetibile....spero!

giovedì 10 gennaio 2008

anche i matti voglion n'ora d'aria...


For climb lovers only: ecco a voi un appuntamento improcastinabile, di quelli che strappano il cuore dalla sua cavità e lo depositano sull'asfalto, che lui ancora batte e voi siete senza vita.
La giornata anarchica della libera ascesa al Subasio è sicuramente una di quelle cose che fanno il podismo perugino, o almeno cercano, riuscendosi, di sdrammatizzare l'atteggiamento di chi prende la corsa troppo sul serio e, come ben sapete, enno in tanti a fallo. Infatti, questa non è una gara, anche si qualcuno ce prova a da' battaglia.
Percorso: in salita, tutto.
Pendenza: variabile, ma somma.
Lunghezza del percorso: poco più di 12 km.
Partenza e Logistica: alle 9 circa (ma anche sull'orario non c'è tanta precisione, per forza di cose), ovviamente de mattina, del giorno 13 de gennaio, da Via Eremo delle Carceri (per intenderci davanti all'Istituto dei Carabinieri), in Assisi e arrivo (a spajo) alle antenne del Monte Subasio, insomma alla vetta dell'ex vulcano con più storia regionale.
Poi tocca artorna' anche giù per artorna' a casa, ma questo è n'altro discorso, comunque ce se organizza... a piedi nun c'è restato mai nessuno in cima al Monte, magari in mezzo a la calaverna...
Ristoro: bello tosto, te' e biscotti su tutto.
Pacco gara: de solito, una maglietta e il dvd a ricordo dell'impresa.
Contributo: Più o meno libero, tutto devoluto in beneficienza.

Ah, quelli nella foto, per quei pochi che nun li arconoscono, sono i 2 storici organizzatori dell'ascesa, Pieri e Bandini, gli rendiamo omaggio, in maniera semplice ma efficace con un'immagine che li ritrae nella Scalata del 2005.

Vi aspettiamo!!!

venerdì 4 gennaio 2008

In Kenya rischia di morire anche lo sport


Speriamo che i primi fuochi di una guerra civile in Kenya si spengano presto. Nell'attesa, purtroppo, gli scontri tribali tra Kikuyu e Kalenjin provocano distruzione e vittime innocenti, principalmente tra i civili.

Noi, in un momento nel quale le tragedie del Sud del mondo paiono sempre troppo lontane dalla nostra comoda vita, non vogliamo dimenticare quanto il Kenya sia vicino alla nostra passione per la corsa.

Il Paese africano è fucina di campioni assoluti, non esiste gara o maratona, anche di quelle corse in Italia, dove tra i primi atleti assoluti non ci sia un rappresentante del Kenya.

Molti tecnici del nostro Paese hanno, anche per questo, deciso di fondare centri sportivi in Kenya, i famosi camp, per allenare i grandi atleti degli altopiani, ma soprattutto per “costruire” campioni del futuro, giovani africani ai quali la corsa può offrire nuove e concrete chances di affermazione sportiva e sconfitta della povertà.

Mentre il caos regna nel Paese, i camp sono tutti chiusi e, questa è cronaca, cominciano a contarsi le prime vittime anche tra gli atleti.

Nessuno infatti può sentirsi tranquillo, soprattutto adesso che stanno arrivando in città i Pokot, sottotribù dei Kalenjin, che sono noti per la loro violenza. Kibet, campione mondiale di maratona nel 2007 Osaka, è stato vittima di un’aggressione da gruppi non kikuyu ed è finito all’ospedale. Ha preso una randellata. Elijah Lagat, atleta che ha vinto le maratone di Boston e Berlino, ora parlamentare nel partito di opposizione, è stato contestato mentre andava all’aeroporto dalla sua stessa gente e quasi aggredito. Un campione dei 400 piani è stato ucciso. Solo alcuni esempi.

E, naturalmente, per gli atleti keniani, la preparazione in vista delle olimpiadi di Pechino si è interrotta. Tutti loro sogni olimpici sono ora in pericolo, perché non potranno allenarsi nel periodo più delicato della preparazione.


Non abbiamo ricette per interrompere questa spirale di violenza e distruzione, siamo troppo piccoli per fermare i disastri del mondo, ma per rallentare il processo che fa velocemente defluire le notizie peggiori nel dimenticatoio, questo sì.

I siti internet, i quotidiani, i telegiornali e i radiogiornali hanno già “retrocesso” le notizie legate ai fatti keniani in terza, perfino quarta fila.

E allora parliamone noi, pensiamoci, non dimentichiamo anche noi in fretta, perchè, come al solito, tutto scorre e la vita deve andare avanti; fermiamoci a riflettere, non fosse altro che per questa nostra vicinanza a fatti che riguardano donne e uomini che vivono con il cuore una passione autentica per il nostro stesso sport, che abbiamo reputato sempre più fortunati di noi, perchè campioni, ma che ora vivono la legge del contrappasso.

Diamo una possibilità alla Pace.