il freddo porta forza

Con il freddo, i brividi che assalgono il corpo, oltre che essere d'impiccio alla vita all'aperto (come si dice occorre attrezzarsi a dovere), diventano, se uno li accetta alla maniera zen, anche un'arma d'attacco contro il torpore estivo.
Mi spiego (???)
Se d'inverno (anche se siamo in autunno me viene de parla' come se fossimo sotto l'alberello) tocca almeno almeno corre co' la felpa de' l'invernalissima de qualche anno fa' (non so se v'arcordate, quella rosso bordeaux, pesa un kg per cm quadrato, de cotonone, che quando se' imborfava de sudore era peggio de n'armatura medioevale de ferro battuo), i calzoni de la tuta d'acetato, i guanti de neoprene e la cuffia de radio dj, se non altro questo spaccato d'anno ci è amico dal punto de' vista de la disponibilità di forza muscolare e cardiaca da gettare sull'asfalto (come fossero le centinaia di cavalli della fantastica ducati del canguro Stoner) quando ci apprestiamo a correre.
Oh, almeno questa è la mia esperienza: co' 'sto freddo me viene voglia de' spacca' 'l mondo, de' pialla de corsa de' brutto, de gi' sempre a mille, in sostanza di aprire una sfida all'ultimo sangue con il mio caro corpo, il quale, in questo inizio di freddo, caro lui, risponde alle sollecitazioni della mente col calibro, come fosse una macchina perfetta e me porta in giro sempre coi capelli al vento.
Allora, viva il freddo, almeno quando che corri...

Una parola per Cambiottino: un grande anche a Gubbio! Mauro, ma quanti anni c'hai?