martedì 25 novembre 2008

La Maratona di Milano raccontata da L'Arbi


Eccomi a provare a raccontare quanto successo in quel di milano.. certo la mia penna non è ne quella si s.w.m. né quella del nostro popof.. ma tento lo stesso
da dove si parte dal triste expo organizzato dalla rosea in cui la tristezza regnava e non vi era traccia del pasta party (credo che popof avrebbe denunciato tutti)..la mattina a fronte della temperatura molto molto rigida i nostri eroi in primis io sfidavamo la sorte preparandoci a sfidare la distanza con la sola canotta (cosa che ho terribilment epagato in corso di percorso). la partenza a ridosso del pace maker delle 3h 15 min è stata molto confortante e al 25 o pure tentato di staccarlo visto che stavo per inciampare sui miei sforunati compagni di corse..(con cui siamo riusciti anche a aprlare delle mie future nozze e di quello che facevano i loro figli nella vita..), ma aimè al 29 me li sono visti rientrare e da li la sofferenza mi ha colto non ho mai mollato ma è stata veramente dura sono rimasto solo e incredibilmente affamato (il freddo ha eroso tutte le mie energie) e giuro avrei mangiato un cinghiale. al 40 km ho rischiato il crollo ma la vista del castello sforzesco e l'approssimarsi del mio personale (abbattuto di 4 minuti) è riuscito a spingermi fino alla fine in un crescendo non proprio rossiano.. a braccia alzate ho tagliato il traguardo do ve mi sono managiato 4 ricche banane...spero di avere reso almeno un po' di quella che è stata la vicenda umana della mia MIALNO CITY MARATHON.

Nota s.w.m...Scusate, ma ho ritenuto opportuno togliere dai "limitati" confini dei commenti le parole del nostro L'Arbi, per assegnare loro la giusta dignità di POST

lunedì 24 novembre 2008

in extremis

Non so se sono ancora in tempo...
Ma penso di sì...
E poi, alla fine, io me la preparo e ma la mangio...
Ma una volta tanto me tocca de recita' qualche mea culpa, soprattutto quando me scordo de decantare le gesta dei nostri compaesani maratoneti, che sfidano i rigori dell'inverno anticipato, i dolori de panza e de gambe, i carbogel che si appiccicano alle labbra, il sudore che diventa brina, i capelli impomatati per la foto de rito, le cannottiere che bucano i capezzoli, che tutto questo fanno per piombare come ossessi sfiniti sul traguardo dei 42,195 k....
Ecco, Crtsiano Sportoletti, detto Silvan, Mauro Bonini, detto L'Arbi, Viviano Cavalaglio, Carlo Bottaccioli sono tra quelli che domenica se sono inventati, da avisini quali sono, novelli Filippide per guadagnare, nel pieno della Milano City Marathon, i tempi, riospettivamente, di 03:03:56, 03:17:06, 03:31:44, 03:31:44 (sono evidentemente partiti ed arrivati insieme) per arrivare al fine dell'impresa....(se mi sono dimenticato qualcuno segnalatemelo, plese!)
Veramente very complimets, come se dice, e viva il blog che è riuscito a ricordarselo---

giovedì 13 novembre 2008

un uomo da ringraziare---

Conoscete il bel tomo raffigurato sopra? si chiama Gianni Morandi, è un cantante e un maratoneta, è simpatico, accattivante ed ha i capelli tinti, giuro... (io no...) e sta per tenere un concerto nella nostra città (dice che i biglietti son giti a ruba...), infatti ha piantato 'na specie de circo proprio al percorso verde.
beh, insomma ieri, mentre passavamo nei pressi della sbarra, a momenti ce infrociavamo (soprattutto la Marri che corre sempre a testa bassa) contro il suo SUV grigio metallizzato, dal quale il nostro eterno cantante bolognese dai mirabolanti fasti podistici si sbracciava per salutarci... oh nessuno l'ha riconosciuto sul momento, io sì, che c'ho l'occhio lungo e la curiosità atavica...
Ecco, già me so dilungato troppo... comunque, lo riconosco e, nonostante la depressione strisciante per aver perduto le preziosissime e costosissime fiammanti calzature, sono stato iniettato da un sibilo di energia positiva e ho giudato il resto del team all'assalto di Morandi, il quale, molto cortesemente ed assai velocemente gettava nel fosso il motorola col quale telefonava e ci baciava, abbracciava, accarezzava... promettendo di allenarsi insieme a noi per l'indomani...
Galvanizzati dall'esperienza vissuta, l'allenamento di potenziamento è stato uno scherzo portato avanti con baldanza...unica nota stonata... la Giulia, dopo mezz'ora di salite esordiva così: "...scusate, ma mi chiedevo, ma che ci faceva Gianni Morandi al Circo?????".... SIC!

la sera, invece la stupenda notizia...dopo voci che rimbalzavano impazzite su probabili avvistamenti delle mie perdute calzature la notizia concreta: IL RITROVAMENTO
Il Responsabile da ringraziare? Silvano Tosti, detto Lo Zio.... l'ho baciato in fronte... GRAZIE!

Lo Zio

lunedì 3 novembre 2008

quando per finire una gara significa mettercela tutta

quando per finire una gara significa mettercela tutta, è proprio questo che intendo...
significa che fino ad un momento prima sei lì che raccogli le ultime forze, col cucchiaino...attento a non versarne le briciole...che potrebbero servirti... e un momento dopo scopri che un secchio di contenuto energetico miracoloso ti si versa addosso, trasformandoti repentinamente in una macchina muscolare esplosiva...
significa che ti ritrovi nel bel mezzo del finale di una gara fino a quel momento pervenuta come liscia e piatta, in un momento di fatica estrema nel quale ti inerpichi per trovare le parole giuste per maledire come si deve i mostri che ti girano intorno come avvoltoi in attesa della loro carcassa senza vita, vomitando aria e succhi gastrici... e nel volgere di un attimo senza fine, quando la vista ti si riempe di fastidiose, corporee e similari presenze, e l'istinto ti obbliga a scacciarle di torno, come fossero insetti fastidiosi...via!!! scacci le immagini, fai girare d'impeto le gambe....rovini senza ritegno rotolando verso il traguardo ti accasci e sorridi...con la bocca di traverso...maligna urli al sole che ce l'hai fatta a scacciare l'ennesimo incubo...

lunedì 27 ottobre 2008

LA SCIATALGIA, QUESTO MALE A ME CONOSCIUTO, PURTROPPO


Prevenire la sciatalgia si può.

PRIMO ASSUNTO DELLA SCIATALGIA: la colonna vertebrale può evitare problemi se i muscoli funzionano alla perfezione. È necessario quindi fare un po' d'esercizio, anche un mezz'oretta al giorno se non andate in palestra, per mantenere la spina dorsale elastica ed i muscoli allenati.

e fin qui va bene...Dico, produrrò o no una certa mole di esercizio fisico? Sfidatemi a provare il contrario...

SECONDO ASSUNTO DELLA SCIATALGIA: Se preferite fare un po' d'attività a casa, prediligete gli esercizi che distendono la colonna vertebrale, anche un po' di stretching magari, e tonificate i muscoli dorsali ed addominali. Inoltre, se siete sovrappeso, mettetevi a dieta. Il peso eccessivo, infatti, predispone alla sciatalgia, perché la colonna vertebrale risente del peso in più che vi portate addosso e fa una fatica maggiore nel sostenere il vostro corpo.

e ancora, ci siamo, diciamo...E anche qui, nulla da eccepire, lo stretching è la mia casa, il peso eccessivo è, per me, questo "perfetto sconosciuto"...

TERZO ASSUNTO DELLA SCIATALGIA: Se, invece, avete intenzione di fare uno sport fuori casa, prediligete quelli che non fanno effettuare alla colonna vertebrali movimenti troppo bruschi. Ad esempio, evitate sport come l'equitazione o la corsa, che sottopongono il vostro corpo a "scosse" alla spina dorsale, provocando microtraumi ai dischi intervertebrali.

Ora, ditemi voi, se la causa del vostro male può essere anche la sua cura--
Io penso proprio di no...-
quindi, la conclusione é: secondo il principio del terzo assunto della sciatalgia, la corsa non é proprio cosa, per curare i fastidi causati da questo male, però... la Panoramica può essere causa di male peggiore di questo?
NO, NON FA MALE, BASTA PERCORRERE I 9 KM DELLA PANORAMICA IN COMPAGNIA DELLA MARRI (VI RICORDATE? QUELLA CHE TUTTI NOI, ANZI TUTTI VOI, IO NO, CHIAMAVATE MONIK...NON SO, QUELLA CHE CORREVA...UNA VOLTA FACEVA ANCHE QUALCHE GARETTA, SOLO LE PIU' BREVI PER LA VERITA'...), CHE' VAI COSI' PIANO CHE PRATICAMENTE NON CORRI, QUINDI ANCHE IL TERZO ASSUNTO DELLA SCIATALGIA E' ASSOLTO...PRATICAMENTE LA FAI CAMMINANDO....

Allora, mi domando...perchè ho ancora fastidio al nervo sciatico?
Mi fornite una spiegazione plausibile, per favore?

domenica 12 ottobre 2008

una speciale ricorrenza---

Beh, chi mi conosce sa che schivo i festeggiamenti, ossia prendere parte alle celebrazioni di eventi storici, collettivi e soggettivi in veste di festeggiatore, ma qual'anche di festeggiato, insomma non è il mio forte, la questione essendo riconducibile ad una serie di motivi precisi e palesi, che sintetizzerò in questo modo:
- sono assolutamente smemorato
- non gradisco essere risucchiato nel magma dell'augurio convenzionale ed omologato
- preferisco la dimensione intimista della celebrazione
- l'evento celebrativo non può essere confinato entro le barriere posticce di una data definita e di un giorno stabilito dal tempo che ricorre ciclicamente
- non mi piace essere il conduttore di regalie che si perdono nel montarozzo (pur non esecrabile) degli altri regali...della serie, il mio è il migliore, e così via.
Ecco, per tutta questa serie di motivi e per rimarcarne la loro validità, oggi, 12 ottobre, anche se sul filo di lana del volgere del giorno, vorrei fare un'eccezione...
Questo strappo ad una (ferrea) regola viene perpetrato semplicemente perchè la persona di cui vorrei rimembrare la ricorrenza della nascita (in una parola compleanno) è così particolarmente speciale che merita di essere contemplata nella mia (veramente brevissima) speciale lista, la quale annovera, in assoluto ordine di importanza, nomi, persone, facce e caratteri, movenze e cose in cui annoto con cura il ricorrere di tratti contraddistinguenti la loro meritoria eccezionalità e peculiarità.
Non la nomino, perchè vi divertiate a ad indovinare, ma vi aiuto con qualche indizio: donna, runner (dell'ultim'ora), sagace ed intelligente, arguta ed anticonformista, curiosa e profetica...basta però, già così è troppo facile...eccovela, in una foto d'epoca...ah, già, non vi ho detto che oggi ha compiuto il giro di boa della sua vita....forse...
Auguri---

martedì 7 ottobre 2008

Reduce


Popof


Bravo, perchè non sfidi la gravità,
tu sei la gravità!

il giro di boa, ovvero la sfida alla legge di gravità...


La ragazza che nell'immagine sfida la legge di gravità per scavallare il giro di boa (a 70° circa dall'asfalto), per i pochi che facessero finta di non conoscerla, è una delle nostre più assidue penne virtuali, una che se ci parli quando scende dalla bici (la betty) o si spolvera di dosso il cloro della vasca, ti spruzza addosso una importante carica positiva di rassicurante spensieratezza, di spassionata e distaccata visione sportiva, ma che quando si mette a lavorare con le sue originali scarpette dai lacci elastici, non si permette divagazioni...alcune, proprio..pioggia pesante e grigia di rilevamenti temporali e spaziali su variazioni, ripetute e medi...puntigliosa e smaccatamente seria... poche chances alle ciance...la Giulia è animatrice (inconsapevole??) di allenamenti tecnici di altissimo livello, che al p.v. tutti poco comprendono, ma sui quali risultati non esiste contraddittorio...
Solo un omaggio...x Giulia...

giovedì 25 settembre 2008

Vi ricordate la sfida irragionevole che avevamo lanciato da queste pagine lo scorso agosto, partorita dalla fervida ed istintiva mente della nuova atleta di punta dell'Avis Perugia? Va beh, anche se non la ricordate non fa niente, tanto non cambia la sostanza delle cose... la quale è questa:

é indetta
Venerdì 10 ottobre - presso lo stadio Santa Giuliana di Perugia

alle ore 17:30 (dopo il riscaldamento di rito)
una Gara sui 100 metri piani (senza scarpe chiodate)
della serie 5x100 metri femminile e maschile
La Gara è Aperta a tutti gli tesserati (donne e uomini, nonchè fenotipi) delle società podistiche del Pianeta
(e allargata a tutto il Sistema Solare)


Guest star, nonchè supremo giudice della gara, Miss G., reduce, stanca e scarica, (per questo si asterrà dal partecipare) dai campionati italiani di Triathlon.
REGOLAMENTO DELLA GARA:
1. VINCE CHI HA OTTENUTO LA MIGLIOR MEDIA SULLE 5 PROVE
2. COSTO ISCRIZIONE: 5 EURI (che saranno devoluti in beneficienza)
3. CENA POST GARA (che ognuno/a pagherà dalle sue tasche)
4. LA GARA NON E' IN ALCUN MODO COPERTA DA ASSICURAZIONI X INFORTUNI O INCIDENTI (tipo se andate addosso alla motozappa accesa che dissoda la piscina del salto in lungo)
5. TEMPO ATMOSFERICO: SE PIOVE O NON PIOVE X NOI NON FARA' DIFFERENZA ALCUNA
6. PRE-ISCRIZIONI: PRESSO LA PAGINA DEI COMMENTI DI QUESTO POST O VIA MAIL ALL'INDIRIZZO ATLAVISPG@YAHOO.IT

mercoledì 17 settembre 2008

correre un mille forte, ma forte

correre un 1000 molto forte, ma molto forte, proprio velocemente, come (vestissi per una volta i panni di...) un keniano (anche se sul viale del tramonto e per giunta in una maratona) è sempre stato per me immaginare di oltrepassare un limite inarrivabile, qualcosa di inesistente nei fatti, l'accadimento di un prodigio inverificabile...
Oh, mi ci sono allenato, ecco non proprio per fare questo (o solo questo), in un settennato di corsa, asfalto, sudore, polase, e scarpe brugiate, ma niente, 228 secondi (poco meno, poco più), al massimo, messi tra me, la riga dello 0 e quella dei 1000 metri..
Nel frattempo, negli ultimi 6, 7, boh che ne so io, mesi, messa da parte completamente ogni velleità agonistica, seppellite sotto etti di polvere da appartamento i miei quadernini riempiti da cifre, km e percorsi, bruciate sulla pira della tranquillità ogni fotocopia ed originale di tabella (21 km, maratona, 5 km, ecc.) di allenamento, ecco allora spuntare, dal nulla, la possibilità... un invidiabile stato di forma, una impeccabile ed estetica biomeccanica di corsa (chiedete cosa significhi a chi ha proferito queste parole), un atteggiamento del tutto scanzonato in allenamento (le cui complici conoscete già... sopratutto una..che tengo fortemente a ringraziare perchè è l'unica teorica dell'allenamento istintuale..) e folli lavori compiuti sotto le alberature variegate del p.v. (anche di questo conosco una sola responsabile..), sono i principali fattori che proprio ieri, al termine di una irrazionale e completamente fuori di testa sequela di ripetute e variazioni di ogni genere e tipo, mi ritrovo, solo col mio sudore e col cuore in gola, a fermare il cronometro sul tempo di 3'23'', strano vero? Oh e poi ero già bello che stanco...
E allora, direte voi, qual è la conclusione di questo turbolento e superbo ragionamento? Beh, che alla fine non è che abbia trovato, oggi dopo ieri, una gran differenza nella mia vita di corsa, e in quella in genere, dall'aver corso un 1000 oltre i miei limiti... io so' sempre io, ma per giunta ora dovrò spostare il limite più avanti, tutto qua... bella soddisfazione e nuova fatica... ma sì in fondo bella, proprio perchè finalmente avrò a che fare con altri limiti...era ora perdio---

mercoledì 10 settembre 2008

quando l'allenamento diventa una gara, causa M.

partenza, riscaldamento, lamentazioni, sudore, il caldo è ancora agghiacciante, sai...dice, 4 giorni di inattività si fanno sentire: dolori articolari, tendini urlanti, primi 2 km ad una media allucinante, in negativo...
descriviamo una tangente sul percorso...usciamo, questo posto mi annoia, cerchiamo l'originalità di nuove vie, ecco la strada, il traffico, lo smog, respiriamo...e affoghiamo..
la salita, sì, lasciamoci travolgere dalla strada che sale di vertigine, il fiato si fa cortissimo, la corsa cede al passo e poi il contrario, senza soluzione, ma l'andatura è sostenuta, la vetta si concretizza e il passo prende consistenza e si attesta svelto, molto svelto...si getta in avanti
la discesa ci favorisce, ma non parla, lo sguardo è proteso in avanti, le auto vanno schivate, i marciapiedi assolutamente cercati, zig/zag/zig, ed io fatico a seguirne la scia, un bar, un bicchiere colmo di acqua stantia...
i chilometri vengono divorati, spezzati, trangugiati e triturati, le persone travolte, l'allenamento è diventato una gara, rallentiamo, no, non è proprio cosa...ci fermiamo... ora, da qui a laggiù alla massima velocità, sì ma riprendi fiato, fai tu l'andatura, stretchi, cerchi l'ombra che non c'è...
riparti, fortissimo, no l'andatura la faccio io, se permetti, come no? accomodati, la gara è in te e la velocità ti possiede...
finché il passo defaticante ritorna padrone e l'acqua scorre per ristorarti, fine della gara...prima!

venerdì 5 settembre 2008

un guado bagnato

Nel guado c'abbiamo messo tutti i piedi, chi 2 chi 3 volte, a seconda dei cromosomi, ma tutti abbiamo recato con noi, nel ritorno stellato verso casa, non solo l'appicchichìo dell'acqua fetida del fiumiciattolo che scorre, tra alberi ombrosi e dritti nei pressi di Capanne, ma anche i segni di una fatica soddisfatta per la gara lasciata alle spalle.
Un percorso nerboruto, acciottolato, bucato, erboso e soleggiato ci ha mostrato la strada del traguardo, respiri affannati e gocciolanti di sudore hanno disegnato tracce umide di corsa, scarpe choc-choc-ccanti hanno fatto rimbalzare estremità mefitiche all'interno di calzini zuppi di acqua verde, e la pista ci ha donato il riposo dallo sforzo, un bacio di tartan lieve e maestoso... mentre la luna iniziava a disegnare le sue tracce di luce nel cielo.

Il rilievo di cronaca si erge davanti alle prestazioni degli atleti Bloggheschi/Avisini e, di quelli e quelle che reco memoria, menziono solenne: Giulia - certa, Monica - progressiva, David- umile, Mauro - bagnato, S.w.m. - guaglione/e/spettaculo... e se dimentico qualcuno aspetto lumi, ma soprattutto vi invito a mostrarci il vostro racconto...

giovedì 28 agosto 2008

l'allenamento istintivo

l'allenamento istintivo è una nuova modalità di mettere benzina ai muscoli che va molto in voga in questi giorni al percorso verde.
funziona così: si parte, anzi prima ci si veste, ci si allacciano le scarpette, si parte, si salutano le folle che aspettano ed ammirano ansiose il dipanarsi degli eventi, ci si riscalda e poi si va...
direste, beh che c'è di diverso dal solito?
e no, ahivoja se c'è... c'è che poi nessuno sa, dei partecipanti all'allenamento denominato istintivo, cosa succederà di lì a poco...fine del riscaldamento, e...booom! VARIAZIONI DA 5', alternate a SCATTI IN SALITA (e magari in DISCESA), e poi 4X200 (a rompese 'l collo) 1x1000 a 4' al k, E VIA E VIA E VIA...100 M secchi a la Sguilla...uno/a contro l'altra/o e poi defaticamento, stretching di rito...ritorno allo spogliatoio, saluto alla folla festante e soddisfatta, apertura della doccia, RIPENSAMENTO, flashback, ritorno al futuro, zoppìa diffusa, piede fisso sulla riga di vernice bianca, indice sul cronomentro, braccio abbassato e via di nuovo!! 2x200 M...a 33'', dai che è tardi, no un altro 100 M alla morte, 15''... l'acqua scorre, il bagnoschiuma che scorre nel corpo... fine dell'allenamento istintivo.
è di gran voga (forse non proprio ma lo sarà), diverrà il must della stagione autunno/inverno 2008/09 al p.v....garantito!

domenica 24 agosto 2008

il personaggio tedesco

6 ore, 41 minuti e spiccioli di secondi, è il tempo che quel personaggio stratosferico che è Filippo Poponesi ha impiegato per portare a casa nostra un’altra di quelle imprese che, conoscendo il personaggio e pensando alla sua guasconeria suggeriscono dapprima incredulità, poi, subito dopo, rassegnazione.

Rassegnarsi infatti alle sue imprese, personalmente, è una di quelle cose che, il giorno innanzi ai suoi “appuntamenti impossibili” mi riesce sempre difficile realizzare (poco allenamento, leggero soprappeso, incoscienza, ecc. sono le giustificazioni che accampo), come, d’altra parte altrettanto naturalmente, l’indomani accetto l’incredibile come fosse la cosa più normale del mondo… perché io Filippo lo conosco, e bene, e, in fondo, è proprio della vita (sua e nostra) sprofondare nella consapevolezza che, oramai, nessuna impresa podistica sia per lui inarrivabile.

Mi hanno detto che in Germania s’è trangugiato ettolitri di birra nera e rossa, che si sia sbafato kili di hamburger, wurlster e senape a cascate, che abbia dormito un nonnulla, ma dopo e solo dopo aver percorso 78 km di corsa, oh, mica ciufoli!

Per inciso, tributo e gaudio anche ai suoi accompagnatori avisini Silvan Sportoletti e L’Arbi Bonini, grandi protagonisti della 28 km in terra di Germania, i quali mi scuseranno se li metto in leggero secondo piano…ma, tant’è…

LE FOTO DELLA GARA



venerdì 8 agosto 2008

dalla inviata Baby dall'ex policlinico...

08/08/08

data particolare come particolare è stata la mattinata mia, del leo e di david

Stamani, alle 7,45, mi reco al Policlinico di Monteluce, per dar seguito all'invito che il Leo aveva fatto di andare a donare il sangue.

Siamo io, il Leo e David: per tutti e 3 è la prima volta, ma da subito si vede che il più sicuro e tranquillo è l's.w.m., mentre sia io che David siamo un po' timorosi...non sappiamo nemmeno noi bene perché, ma siamo un po' pallidi in volto.

Entriamo nella sala accettazione e noto con piacere che c'è tanta gente...tra me e me penso:"quanti benefattori", poi il Leo mi fa giustamente pensare che purtroppo, tra quei donatori ci sono anche parenti disperati, che cercano con la loro donazione di aiutare un congiunto in difficoltà.

Nella mia mente prevalgono così pensieri tristi....d'altro canto sono in un ospedale, luogo di malattia e sofferenza...mi fa bene ricordare, che della vita fanno normalmente parte le malattie e la morte...troppo spesso me ne dimentico, dando per scontato che io debba star sempre bene; non è così, sono fortunata: devo quindi apprezzare ancor più questo mio attuale stato di grazia e dare il giusto valore a quelli che sono i “problemi” quotidiani, per i quali evidentemente spendo troppe energie con lamenti e pensieri.

Siamo noi 3 a fare la fila...compiliamo il questionario e ci mettiamo in attesa per il primo prelievo, quello con cui analizzano il sangue per verificare l'idoneità alla donazione.

Parte il Leo: analisi ok, colloquio con il dottore ok...pronto per la donazione.

A ruota vado io: le analisi evidenziano valori sotto soglia dell'emoglobina e dell'ematocrito, perciò sono costretta a fermarmi...la dottoressa mi dice che per legge non possono prelevarmi il sangue...sono molto dispiaciuta, non me l'aspettavo, ma un'infermiera mi tranquillizza e mi dice di riprovare tra un paio di settimane, perché verosimilmente i valori sono bassi a causa della fase del ciclo in cui mi trovo.

E' il turno di David: analisi ok, pressione sanguigna un po' bassa però...è preferibile rimandare.

E così, un po' sconsolati, io e David attendiamo che il Leo termini la sua donazione...

Eccolo, arriva...

Un'infermiera con modi piuttosto gentili lo invita ad accomodarsi per il ristoro, offerto a tutti i donatori..."prego, si accomodi...dolce o salato?" gli dice...e il Leo :"Tutti e due, grazie".

Cominciamo male....il Leo fa subito capire che ha una gran fame, ma l'infermiera cerca da subito di ristabilire gli equilibri :”beh, sarebbe meglio non mangiare troppo....in questi casi, dopo la donazione di sangue, la cosa più importante non è mangiare, ma bere” e gli porge una bottiglia d'acqua, ma il salassato, chiede invece che gli venga aperto un succo di frutta.

Riceve un panino al prosciutto cotto...lo addenta, ma poi dice che non riesce ad iniziare subito con il salato...e così mette da parte il panino con gli evidenti segni dell'azzannata e passa al dolce...io e David lo vediamo masticare...masticare...masticare: ora i biscotti da soli, ora i biscotti con la nutella, ora i merendini....ora beve un po' d'acqua, perché l'infermiera gli passa più volte accanto e gli ricorda che l'importante è bere, non mangiare...ma il Leo ha evidentemente fame.....

Dopo 15 minuti è ancora lì che mastica....

Dietro di lui noto una figura familiare...dico tra me e me che l'ho già vista da qualche parte.."ma certo, è lui: Leone di Lernia" un altro intento a rifocillarsi dopo il prelievo di circa mezzo litro di sangue....

Io documento tutto con foto...

L'inviata, la Baby

martedì 5 agosto 2008

Quando correntemente nominiamo l'acronimo A.V.I.S., per dirla alla De Saussure (non ve state tanto a sbatte sul nome, tanto non è che cambia la musica..), produciamo un suono (cioè il significante) che ha la proprietà precipua e l'obiettivo (se siamo attenti e consapevoli rispetto a quello che diciamo... purtroppo non sempre accade...) di richiamare un significato molto preciso, che non ammette equivoci, e cioè il fatto che esistano persone, nel mondo e nella vita, organismi ed enti che si sbattono dalla mattina alla sera alla strenua ricerca di genti che una volta ogni tanto permettano al proprio sangue di uscire dal proprio corpicino per essere immessi nell'organismo malato o bisognoso di cure di qualche malcapitato o malcapitata, per consentire a questi, spesso, di salvare la propria vita, o di allungarla un po'...
Ecco, tutto questo per dire che dovremmo, una volta un più o almeno una volta nella vita, di compiere questo gesto solidale (non dimentichiamoci che il sangue non è riproducibile in laboratorio ma è indispensabile alla vita e nei nei servizi di primo soccorso, in chirurgia, nella cura di alcune malattie tra le quali quelle oncologiche e nei trapianti). Indi per cui, noi che facciamo tutto il giorno e tutti i giorni tanto gli splendidi, i fichi e gli spavaldi dentro a questi fisici tirati e bellocci, scendiamo una volta tanto a terra e stendiamoci nei lettini dei laboratori e degli ospedali... tiriamo fuori questo sangue, forza!

In più, afferma ed assicura il nostro presidente, a tutti i nuovi donatori appartenenti alla nostra società podistica, verrà consegnato in premio una nuova e fiammante borsa da allenamento... oh l'ha detto lui.. passare alla cassa, quindi...

Direttamente da : Casa "Blog" Vianello" ...

... e dopo due debilitanti gare, non tanto fisicamente, quanto mentalmente per i dubbi che a fine serata l'hanno assalita, la nostra amica Wonder-Baby è giunta ad un bivio e la foto esprime chiaramente la sua titubanza sul da farsi.

Come non voler sfruttare questa ghiotta occasione per proporre a tutti voi un "simpaticissimo" quitz (me ne viene in mente un altro, ma non ricordo bene dove l'ho già visto...) per chiedere all'intero mondo podistico (che non aspettava sicuramente altro...):

QUALI SONO LE DOMANDE CHE STANNO AFFOLLANDO IL PORTAPRANZO NASCOSTO SOTTO QUEI RICCIOLI D'ORO?

A) Se non riesco quasi a finire una gara alla settimana, perché ne ho fatte due in un giorno?


B) Ce l'hanno con me quelli che organizzano le gare, oppure quando passo io non trovo più i ristori ed all'arrivo hanno smontato il gonfiabile perchè stanno già rimontando tutto da un'altra parte per un'altra gara?


C) Sarà esatta l'equazione: "Popof : dimagrire = Io : correre forte"?

D) Perché se ho finito per prima la cuccuma degli gnocchi non m'hanno dato il premio?


E) E' vero che c'è una gara dove vince chi ha la lingua più lunga?

Bene, queste sono le domande a vostra disposizione. Avete tempo per rispondere fino al momento in cui la nostra Wonder-Baby taglierà il traguardo della prossima gara (... quindi .... a voglia!!!). Il premio per il vincitore sarà: una settimana di villeggiatura a Pieve di Compresseto ospiti del ragazzetto (che da fonti certe ancora ride...) che ha sbaraccato il ristoro prima che passasse l'atleta cidippina.

Vogliamo darvi solo un piccolo aiuto, pubblicando una seconda foto ... Mi raccomando, è un ottimo indizio!!!


PARTECIPATE NUMEROSI !!!

venerdì 1 agosto 2008

ci uniamo ai messaggi di cordoglio in memoria di Giovanni Marchetti

Nella vita capita anche questo, il nostro mondo di forzuti ed immortali atleti non ne è immune...
E' l'incontro con la fine della vita..
Certo è che, spesso, questo inaspettato, ma inevitabile, incrocio tra strade così divergenti, quello tra la vita e la morte, si realizza quando tutto penseresti tranne che possa presentarsi in giovane, giovanissima età---
Quello che è successo a Giovanni Marchetti, podista agli albori dell'Atletica Capanne, deceduto tragicamente qualche giorno fa, ci interroga profondamente sul senso di quello che siamo o che potremmo essere, su cosa facciamo o cosa potremmo fare nel corso di questo nostro passaggio nel mondo del concreto---

A nome del Blog e dell'Atletica Avis Perugia, un mare di affetto riversiamo sui familiari ed affetti che circondavano la vita di Giovanni...

giovedì 31 luglio 2008

il Nirvana perduto

Vi è mai capitato di vedere uno che corre - ma no uno qualunque, un atleta forte davero, uno spiritato inerpicatore di chilometri -, o che ce prova a corre, qualche volta se trascina letteralmente, tanto per lui lo stile (e la tecnica) di corsa è solo una questione di Cochi e Renato, con un paio (sì, enno 2, no una) di scarpe di questo tipo? Beh, certo se lo vedete, e poi lo osservate, non è proprio per le scarpe che indossa... ma, tant'è..
Anyway, a me sì, a me capita sovente de correce (tra l'altro lui me definisce lo sparring partner ideale, come molti ultimamente prendono a considerarmi, chissà perché..), per di più io ammicco amichevolmente (ma con qualche sforzo) alle ripetute battute e barzellette che spara nell'aria ferma di questa torrida fine d'estate e che mo' va anche a diffondere via web (veramente è senza limiti il tipo) per cui non posso fare a meno di raccogliere con un abbraccio e gettare nell'agorà telematica il suo grido di aiuto, disperato, travolgente, enfatizzato, semplicemente legato proprio alla calzatura succitata...
Ecco, a questo proposito, memorizzate il nome di queste scarpe (che sono le Mizuno Nirvana 3), magari stampatevi il post e portatevelo in saccoccia, e quando penetrate in un negozio di articoli sportivi e le vedete, oddio!!!, partite a razzo verso lo scaffale e fatene incetta, a piene mani, comprate tutto lo stock (non ve preoccupate costano poco, perchè sono un modello vecchio...), o se vedete uno che ce corre dateglie una bastonata in testa e rubategliele (basta che siano il 42!!!) perchè... perchè solo con questa calzata il nostro Popof si incunea agilmente e senza traumi nel muro dei chilometri giornalieri che tritura. Solo con le Nirvana, che sono il suo paradiso terreno, troverà la sua pace perduta... Vi prego, aiutiamolo!

mercoledì 30 luglio 2008

Correre x Adelio Puletti

Domenica prossima, 3 luglio alle 8:45, presso la Pineta di Ponte Felcino, si terrà un allenamento sociale in memoria dell'indimenticato Adelio Puletti, grande ed assiduo podista tesserato per l'Atletica Avis Perugia. Al termine dell'allenamento verrà posata una Targa in sua memoria...

Per ricordare Adelio, mi pare buona cosa RI-postare quello che scrivemmo quando, improvvisamente, mancò alla luce del mondo..., semplicemente perchè, crediamo, ben rappresenti la sua figura...


Adelio Puletti era uno dei podisti con più lunghi trascorsi della nostra città, un compagno di corsa col quale scambiare parole scanzonate, un animatore silenzioso delle gare podistiche, un atleta antico avvezzo ai prosciutti nostrani, che riportava a casa fiero e contento la domenica, dopo aver vinto l’ennesimo premio di categoria.
Ma era soprattutto, e lo è ancora di più adesso che non è più tra noi, un segno tangibile che il nostro piccolo mondo sta scrivendo pezzi di storia che difficilmente saranno cancellati e ai quali tutti ci sentiremo legati, al di là della nostra vita e prima ancora di ricordarci o di vederci atleti appassionati.
Domani, quando calzeremo come ogni giorno le scarpe per la nostra corsa quotidiana, immancabilmente il nostro pensiero correrà verso Adelio, e forse il nostro sudore giornaliero avrà un valore maggiore, perché sarà versato nel nome di un’amicizia verso un uomo il quale si troverà spettatore di strade celesti per percorrere le quali le scarpe non saranno necessarie.
Arrivederci Adelio.
Salutaci il Paradiso

giovedì 24 luglio 2008

la Morte

Sarei potuto anche morire lì, terminare la mia esistenza davanti alla chiesa di Cenerente, quale posto migliore avrei potuto desiderare per distendermi a terra in attesa dell'eterno?

La cosa non mi avrebbe sorpreso. Soddisfatto, lo sguardo sereno, i compiti svolti, la giornata conclusa... la corsa terminata... questo soprattutto..

La mia vita poteva giustamente ritenersi conclusa.. Ed io non mi sarei arrabbiato con la Signora con la grande falce, la Morte, tutt'altro. L'avrei salutata, ma gentilmente le avrei chiesto di accomodarsi, magari di sedersi, solo qualche minuto, almeno il tempo di concludere degnamente lo stretching... e poi le avrei porto la mano destra per essere accompagnato.

Ecco, se intraprendete il giro del Tezio e sarete in grado di concluderlo con lo sguardo alto, una leggera smorfia che è un sorriso spezzato in bocca, le gambe sempre in spinta, scariche incomprensibili al cuore, il sole di perpendicolo che dona ancora un po' di colore alla giornata, l'ultima goccia di sudore che bagna la palpebra socchiusa, allora vi può succedere di decidere di consegnare le chiavi della vita, perchè tanto non può esserci altro, oltre... da terminare, iniziare, intraprendere.. Domani forse, ma ora basta.. ed avanza.. Domani magari, sicuro, ma qui e ora siamo io, loro, Lei e basta, è sufficiente, al volgere del giro del Tezio.

Chissenefrega, dedicato a Te...

Grazie a Filippo, ad Alessandro ping pong, a Massimiliano, a Michelangelo (che potete scorgere nella gallery), che hanno gentilmente trasportato il feretro sorridente.. proprio come un ebete..

Per la cronaca, e per l'elogio funebre, devo annaffiare di scuse le compagnia preziosa per aver scappellato più di un incrocio in quel dedalo di sentieri montani, ed aver costretto il manipolo d'eroi a compiere qualche chilometruzzo in più di quelli previsti... sapete, quando uno è incantato dalla Sirene, gli può capitare... quindi non sparate sul podista... tanto è già bello che morto...

Ah, per il grande contributo di Ping, abbiamo, come quelli seri, anche i dati sul percorso...

martedì 22 luglio 2008

l'adunata del Tezio...


Sto suonando l'adunata del Tezio, perchè porta un suono che mi angustia e mi contorce, ma come il canto delle sirene di Odisseo, mi ammalia e mi incanta... e siccome che nessuno m'ha legato all'albero maestro, ecco, me viene de buttamme 'nto l'acqua. Me ce tuffo de testa...
Ma in questo caso l'acqua è dura, arcigna, è fatta di massi e ciuffi d'erba, radici ed escrescenze del terreno che fulminano e massacrano i piedi cotti dai chilometri. L'acqua dell'Egeo è montagna, è salita assolata, è sentiero impervio; l'acqua cristallina della culla della civiltà e fatta di rami frondosi e ombrosi, di castelli e ville, ed Odisseo muore, schianta alla vista della cima, la fatica sciogliendosi in uno zampillo di energie che fuggon via annulla le distanze e sublima in un canto squarciato, che è l'ode al Tezio.
Oh, prodi eroi di mille battaglie, di bestemmie gettate nella corsa, di spade insanguinate usate come cuscino per la notte, di calzari imbrattati dal fango dei campi di guerra, alzatevi e mettetevi in cammino, domani, nel pomeriggio che i lupi hanno scelto per ululare alla falce bianca, un manipolo di uomini straordinari prenderà la via del Tezio e precipiterà di nuovo a valle dopo 27K di dura, ma orgasmatica, marcia di conquista, e per chi non ci sarà stato, allora sarà solo vita da uomo gramo ed infelice...

lunedì 21 luglio 2008

le ragioni del disappunto

La (rara) immagine che ci mostra un'inedita, arcigna postura facciale di MissG, permeata da un'inflessibile espressione, è decifrabile unicamente grazie ai potenti strumenti tecnologici a disposizione dello staff blogghesco, i quali ci permettono di zoomare, anche a posteriori, sul resto dello spazio che circonda la protagonista, restiduendoci, naturalmente, le valenti ragioni del suo militaresco disappunto.. Un panino co' non si sa cosa, per il caldo afoso di quest'estate perugina gocciolante di umido e mefitico grasso, intento a prendere, ad una sola mezz'ora dall'allenamento, la via delle fameliche ed incontentabili fauci della sua compagna di banco, nonchè di corsa, della quale per ovvii motivi di decenza ometterò le generalità.. , la quale tra l'altro, non nuova a simili imprese, per giunta non sportive, sconta ovvii problemi di respirazione (ma non solo) ogni volta che curre...

Avrà sì o no ragione?

martedì 15 luglio 2008

lassù, dove osano le aquile...



Valsorda, 13/07/2008 - campionato regionale di corsa in montagna: David Sotgia 5° assoluto e 1° di Categoria... (come capocollo testimonia) very very compliments!;-)

giovedì 10 luglio 2008

di ritorno da Capanne


In attesa che l'informatica ci venga in aiuto con le sue tabelle incrociate, i suoi calcoli millesimali e la sua freddezza acciaiosa e venga pubblicata la classifica finale, il racconto della serata di Capanne può comunque iniziare soffermandosi, se volete anche a lungo (ma questo fatelo voi, pensatece quando ve coricate, quando passeggiate o fate altro), sulle prestazioni degli atleti con la canotta con la goccia di sangue, e in particolare su quelli che vestono la divisa del blog.
Oh, a questo punto i racconti, vi dico, hanno subito iniziato a ricoprirsi (tipo multistrato) di un'aura epica d'altri tempi. Tutti gli interessati, consapevoli (non so se solo nei loro sogni o invece anche nella realtà, ma, ripeto, vedremo cosa dirà il computer) d'aver fatto il crono della vita, me se sono gettati addosso uno dopo l'altro, una dopo l'altra (oh, in senso figurato, eh), a volte anche insieme, a spararmi delle cifre apocalittiche, del tipo 16' , 17'01'', e così via, i tempi, coi loro secondi e i loro minuti (riguardanti magari anche persone non presenti) hanno iniziato a rimbalzare come folli danzatrici del ventre sulla pista da ballo, le torte al testo si rifiutavano di cuocere, i prosciutti andavano via come le albicocche, rimanendo stampati sulla fronte della giuria premiante, ma io vi assicuro, non mi ricordo assolutamente niente di ciò che mi è stato raccontato, la prossima volta me porto un blocco note.
Diciamo quindi (rimandando a commenti futuri sulla base di dati oggettivi) che so' stati tutti bravi e brave.
Ah, dimenticavo, io solo un tempo ho registrato, e quello - purtroppo per voi, perchè non è che sia un granché, ve lo devo dire per forza, sennò se arrabbia (solo perchè pensa d'aver fatto una bella gara, l'illusa...) - riguarda la Monik: il 5000 l'ha coperto nel tempo (ufficioso, non vorrei essermi sbagliato) di 22'53''. Che ne dite, avrà fatto il suo dovere? Bah..

Guardate comunque la faccette notturne di alcuni dei/le protagonisti/e della notturna capannara...nella gallery a fianco...

mercoledì 2 luglio 2008

il lampo di capanne

Ci credereste che questa ragazza corre? ... vabbé chi la conosce un minimo sa che, certo, ce prova. Sì, cerca di farlo... con alterne vicende e vicendevoli alternanze...

Come potete verificare dalla foto, non è che però si mostri sempre una gran faticatrice della pedata; pensate che, come l'immagine di repertorio ben rappresenta, il solo essere alla presa con un dislivello del 2/3% (!!!) la mette in così seria difficoltà da non farla esitare neanche un attimo all'arrendersi vilmente ad una fatica veramente minima e diventare una camminatrice svogliata e lamentosa. almeno fino ad ieri ...
Infatti, infatti…, vi assicuro che il processo evolutivo e di trasformazione fisica e tecnica della ragazza è in atto e forse tra pochi giorni potremo assistere al miracolo naturale che si compie ogni volta che allo schiudersi della crisalide e segue il volo della farfalla (oh, in senso figurato, non pijateme troppo sul serio…), finalmente libera da ogni inibizione atletica e da tutti i fardelli che spingono solitamente verso terra il processo di rinnovamento dei neofiti. Noi (ossia il suo staff), ce stamo a prova’.

È fuor di dubbio che la location di questa metamorfosi kafkiana non sia il massimo, nel senso che se potevamo trova’ meglio de mandarla al macello in una gara che si svolge in un posto dove si innalzano altari culinari alla viscida granocchia, in ogni caso, il fatto che ci si troverà in notturna, certamente consentirà di rendere ben visibile l’evento naturale anche a distanza, visto che lo sfavillio e il barbaglio saranno tali, da illuminare l’intera spianata di Capanne, e non solo… probabilmente l’osservatorio astronomico del Monte Cucco andrà in subbuglio e tutti gli scienziati stipati dentro la casupola trasaliranno!

Si accettano scommesse…

martedì 1 luglio 2008

WARNING: paura e delirio a Perugia..sono tornate unite per un giorno...le Charlie's Angels del percorso verde...




Buon giorno a tutti...che dire?
I telefilm ormai l'avemo menzionati tutti..ce manca Arnold e Happy Days.....
Comunque senza che ce prendete troppo per il culo...con il presente post ( mamma mia quanto scrivo forbita me sembro Leonardo) vi invitiamo ufficialmente alla gara di Capanne del 9 luglio ore 20.30 per farci una torta al testo dopo la corsa tutti insieme ( VIETATO ASSOLUTAMENTE MANGIARE LE RANE).
Che ne dite?

domenica 29 giugno 2008

castel rigone, son tornato

Castel Rigone ha sfoggiato questa mattina, come una gran signora in una giornata di mezza estate, tutti i migliori gioielli del blog (gli assenti non hanno scusanti, dov’erano? Peggio per loro se non li cito…) che risplendevano di un fulgore accecante nel bollente sole di fine giugno.

La squadra dei bloggisti, che potremmo definire trasversale (rispetto ai colori societari), si è mostrata in gran forma. L’Arbi, dopo lo scoppio del Borgobello, ha confermato il suo valore, sebbene l’abbia visto chiaramente (perché glie mordevo le terga) pulire per benino la strada con la lingua che glie pendeva pericolosamente da la bocca supperlesalite torcicuore del percorso di montagna; il Sotgia ormai fa bella mostra solo della sua chioma più che per i suoi risultati, sempre di rilievo del resto; su MissG, una sottolineatura è di rigore, grande terza assoluta tra le donne, il sorriso stampato sulla bocca anche sotto sforzo. E' sua, poi, la proposta (da considerare) di creare bell'apposta una ufficiale squadra di bloggisti, chissà... Ah, chi la dovesse sentire o vedere prima di me, è pregato/a di informarla che nell’atrio del mio Palazzo staziona una balletta da 5kg di olio extravergine di oliva, suo legittimo premio, mai ritirato. Complimenti anche a Maria Giulia e Franchino, poi (e li potete vedere nella gallery al fianco), i quali hanno scalato in bici la salita de Castrigone solo per vedere le gesta degli amici podisti.

Ora, infine ma non alla fine (last but non least), permettetemi di assegnare il giusto rilievo all’opera dello s.w.m., il quale di solito si distingue con la penna e l’ acume prosastico (e questa mattina anche con una impeccabile abbronzatura da divo), ma oggi ha (giustamente) impressionato il parterre intervenuto in collina per il suo vigore atletico e la sua inaspettata prestanza fisica (sic!) al traguardo posto dentro le mura del paesello lacustre. Dico se giravano tutti a guardamme, dio bono come va forte… e infatti givo eccome (e non so neanche il perché, ma immagino che un po' del merito vada dato non solo alla dieta corcilli, ma anche agli originali allenamenti di MissG): il L’Arbi oggi (come già detto) ha tremato, ammettendolo anche, seppur tra i denti, mentre il Valterone Bianchi non l’ho arrivato solo perché me serviva un altro chilometruzzo de salita… forse anche meno…

Bentornato s.w.m.!!!

mercoledì 25 giugno 2008

DALLA (ENNESIMA) LETTERA DEL S.W.M. AI PODISTI PERUGINI (esilio dorato di Gallipoli giugno 08)


Carissimi,
La corsa che più mi piace è quella che corro in progressione.
Sto lì, con le scarpe ai piedi (x il resto potrei anche essere nudo, chissenefrega...anzi meglio), guardo davanti e decido, finalmente inizio, con cura, a spostare un passo dopo l'altro; a cercare il ritmo giusto non fatichi molto, meglio se cominci con un pezzo in salita, così il cuore si butta, senza star lì troppo a pensare, a pompare sangue giù x tutto il corpo, insomma fa il suo lavoro. Ed è così che nel tempo di 2 minuti mi ritrovo a pensare. Sì perchè la corsa è l'unico sport, per quello che ne so, che ti dà tutto il modo e tutto il tempo per impilare pensieri su pensieri, esperienze, fatti accaduti o che potrebbero accadere, nel bene e nel male, persone, volti definiti o informi, paesaggi, suoni e musiche, cieli azzurri e grigi, tutto come fosse legna incascinata, ciocchi multiformi, di taglio svariato, messi uno sopra l'altro, incastrati, ma che se ne togli uno da sotto produci un effetto cascata ed altri ti franano addosso, piacevole, senza squassi. Nella corsa c'è tutto lo spazio x riuscire a incastrare pensieri, non solo emozioni.
Ma nella corsa in progressione tutta questa meraviglia accade meglio, perché all'inizio il pensiero fluisce lento, chè sei ancora nel regno della corsa lenta e riesci a pensare a tutto, anche a pezzi, senza termini, confini, definiti. E all'inizio ha il peso della fatica accumulata, del dolore fisico (sopportabile, certo), il pensiero è avvelenato dalle storture della quotidianità.
Ma la corsa è in progressione e tutto, x me, si svolge nell'arco di un'ora, e allora il passo aumenta, da solo senza forzature, meglio se incontra delle asperità per la strada, meglio, la fatica aumenta ma tu non te ne accorgi, io non me ne accorgo, e anche il pensiero diventa più veloce, perchè tutto si svolge in un'ora, una vita, e allora eccoli i fatti, le storie, le genti, il mare, il vento in faccia e sulla pancia (ho solo un paio di calzoncini e le scarpe, giusto?, per il resto sono nudo, cambia, eh) che corrono anche loro più forte, ma senza sforzi li controlli perchè corrono insieme a te, tengono il tuo ritmo, rimbalzano, si accavallano, si scontrano, non finiscono, ma iniziano, questo sì, è la corsa in progressione, non controlli quello che succede, solo vai sempre più forte. E i pensieri si collegano tra loro, trovano un ordine, si crea ogni volta una regola di archiviazione tematica, con una sua logica ipertestuale che capisci e decifri soltanto tu. E tutto, le genti, i volti, le azioni, le esperienze del giorno e di una vita, fluiscono ordinate al passo della corsa, che aumenta sempre più, ma senza traumi, accelerazioni o decelerazioni dirompenti perchè tutto avviene in progresso, in progressione.
Finchè corsa e pensiero divengono una sola cosa, un'azione unica e compatta, perchè stai al massimo e al massimo dello sforzo non pensi e non corri, lo sforzo e il fiato corto sono sia il pensiero che l'azione, il movimento assoluto. Ecco.
Amen. Vi abbraccio.

martedì 24 giugno 2008

Starsky & Hutch: Divise ma VINCENTI!!!




...le dividevano quasi 400 km...una alla volta di Bardolino per il Triathlon Olimpico, l'altra per il debutto solista a teatro ( CHE GASATUME!!!)..
In sintesi ecco i numeri delle due eroine:
Tempo impiegato per la prova
Starsky : 6 minuti Hucth: 2.43
Orario di partenza:
Starsky: 21.30 Huctch: 12.30
Condizioni climatiche
Starsky( 30 gradi non c'era l'aria condizionata in teatro) Hucth: 38 gradi
Errori commessi:
Starsky: Sporcate due note alla fine motivo poca aggressività sul finale..(me stava attanaglià la paura)
Hutch: Partenza errata a nuoto motivo, poca aggressività verso le avversarie armate fino ai denti..( 'na valanga de' botte!!!)
Conclusioni:
Per chi volesse sono disponibile foto, filmini, di arrivi, partenze, esecuzioni e prove..seguira' a breve serata danzante con rinfresco e visione del tutto..per informazioni contattateci sul blog
Starsky & Hutch

mercoledì 18 giugno 2008

Dice il Saggio ...


Non tutti forse sanno che la nostra nuova compagna di corse Monik, astro nascente del podismo femminile Avisino, è anche una nota pianista, e la locandina a lato ne è l'indiscutibile testimonianza.

I biglietti per assistere al Saggio sono andati a ruba fin dai primi giorni in cui è stata diffusa la data prevista per la manifestazione ed i botteghini sono stati letteralmente presi d'assalto.

E' stata annunciata la presenza di note personalità fra cui i maestri Claudio Abbado, Riccardo Muti e Davide Apolloni, ansiosi (i primi due, in quanto il terzo si è più volte vantato con gli esimi colleghi di essere molto amico della Marri) di conoscere questo talento, ennesima scoperta, dopo il succitato maestro Apolloni, della ben nota scuola musicale Perugina.

I parenti attualmente in vita di Ludwig van Beethoven hanno invitato la nostra concittadina ad esibirsi anche nel resto d'Europa e sembra che si stia già organizzando una tournée nelle maggiori capitali del vecchio continente.

Monik: nella musica "piano", nella corsa "forte"!!!


venerdì 13 giugno 2008

La nuova Coppia




OVVERO



Vi aspettano nella contea di Hazzard per un'ora in progressione




sabato 7 giugno 2008

arieccome, e vengo dall'ALTO


Beh, a costo de sforzamme più di un bradipo, comunque riesco solo con grande difficoltà a scorgere tra le pieghe dei vostri discorsi spunti interessanti ed innovativi ... nun sapete parla' d'altro che di imprese prodigiose, atti eroici, vite strappate alla quotidianità a forza di k buttati come fossero rifiuti insani dietro le spalle, di scrivanie d'ufficio trasformatesi in gogne sacrificali, di mozzarelle e caciotte, di salami che hanno il sapore dell'oro.
Eppure pensavo che dalla mia (nuova) partenza qualcuno avesse avuto il tempo e trovato il modo di riflettere su come mandare avanti con un pizzico di brio innovativo 'sta baracca anche senza il suo imperante moderatore.
Certo non voglio togliere il giusto spazio al Centista, del quale ormai conoscono le gesta anche a Ulan Bator; non mi sognerei di omettere vagonate di auguri.. ooops, di in bocca al lupo a the rock per la sua nuova maratona, ma insomma correliamo sta corsa, com'è nello stile di questo spazio autogestito, anche ai suoi lati più grotteschi o disastrosi, alle gare contro i chili in sovrappiù, ai suoi limiti NON oltrepassati, ai suoi "'azzo oggi proprio nun c'ho voglia de mette le scarpette...", altrimenti, che succede? Beh, semplice, che al centro dell'attenzione ce restano sempre gli stessi 2 o, massimo 3 beitomi, beitomi, sì, ma 2 o 3.
Ve devo sempre sta' a bacchetta'... me saria anche stufato...

Quindi, esercizio: bagno di umiltà e, stante le previsioni meteo, di sana e robusta pioggia:

MERCOLEDI' SI INDICE ALLENAMENTO LENTO PER RIVIVERE I FASTI DELL'ALIR
ossia lungo il percorso che fu della Gara dell'ALIR (la quale da quest'anno, e cioè da domenica, trasoloca e cambia percorso). Si accettano iscrizioni (gratuite) anche per la cena ristoratrice, questa volta al circoletto (a pagamento, ognuno per sé se nessuno si offre de pagalla per gli altri...)

giovedì 5 giugno 2008

NIGHTMARATHON ... PER MOLTI SARA' UN INCUBO, PER LUI ... UN SOGNO!


Non sanno cosa li aspetta ...
Non sanno che Lui ha già affilato le sue lame, sabato scorso, come fosse la prova generale di quello che sarà per molti un incubo podistico. NIGHTMARE come NIGHTMARATHON...
Com'ei fusse Bonaparte Napoleon, dall'Alpi alle Piramidi (tradotto "dall'appennino a Faenza").
E qual fiero lesto rapace, scivolando veloce e silenzioso nel buio della notte, ha divorato le sue prime prede, pregustando il lauto pasto del sabato successivo.
Scendendo giù per lo monte, a guisa d'adirato Apollo (quello vero, non un certo podista di mia conoscenza) nel mentre in cui calossi dalle cime della Colla in gran disdegno, colla borraccia in man e la faretra tutta chiusa, mettean le frecce, orrendo su gli omeri all'irato, un tintinnìo al mutar de' gran passi; ed ei simìle a fosca notte giù venìa.
Fors'eran le "garognle" scricchiolar, ma nulla ormai potrà "Il" fermar!
Tremate podisti, tremate. il vostro incubo sta arrivando ...
THE ROCK!!!
Il loro incubo, il nostro sogno ...


martedì 3 giugno 2008

LA PAURA FA 90 ... MA NON 100!

Facile a dirsi, adesso che tutto è finito e, per di più, nel migliore dei modi.
Facile, ma soprattutto se non ti senti “Solo” contro quell’esercito di chilometri che hai davanti.
Ed io non lo sono mai stato. Da mesi. Fin da quando ha cominciato a frullarmi in testa la malsana idea, o quantomeno “non condivisa” da molti, di confrontarmi ancora con il Passatore, questo bizzarro personaggio verso il quale, mentre percorrevo stremato gli ultimi chilometri della mia prima 100, imprecai, guardando il cielo di Faenza, dicendo: “Ma non potevi prendere l’autostrada che così avremmo fatto prima e faticato tutti di meno?”
Dapprima, i compagni di corse con cui ti alleni quotidianamente e quelli con cui condividi le fatiche delle varie gare cercano in ogni modo dissuaderti, di farti capire che non è proprio un bene massacrare muscoli, tendini e articolazioni. Ti dicono che una maratona è più che sufficiente, anzi, è fin troppo. Ma poi, quando capiscono che per te è importante, che la senti come una sfida con te stesso alla quale non puoi girare le spalle, che per te, in quel momento, è il primo obiettivo di sempre, allora le cose cambiano e, se fino a quel momento ti sentivi “Solo contro tutti”, ti ritrovi improvvisamente ad essere “Tutti contro 100”.
Ed è un susseguirsi di incitamenti, di consigli, di ipotetiche tabelle, di programmi più o meno condivisibili ma pur sempre volti a farti raggiungere lo scopo. E poi domande, molte domande. Sulla preparazione, sui tempi, sull’abbigliamento e sulle scarpette che indosserò. Domande alla maggior parte delle quali non so rispondere perché io non sono mai stato un calcolatore, uno che cura i dettagli, l’alimentazione, i tempi di allenamento e di riposo. Sono un istintivo, uno che prepara le gare a sensazione e, non a caso, quando mi sento di non voler più correre uso la frase: “Adesso ho la “sensazione” che non c’ho più voglia!”, e così smetto, anche se ho corso soltanto 10 minuti.
Questa volta, però, avevo la sensazione di stare bene, a parte un piccolo fastidio alle ginocchia che tutti mi dicevano essere solo un “fastidio psicologico”, uno dei tanti doloretti che si percepiscono soltanto prima di una gara importante. Ed io li ho ascoltati. Avevano ragione loro.
Ma nel giorno antecedente alla gara sono nel pallone più completo. Riguardo mille volte la lista delle cose che avrei dovuto fare e mi sembra che manchi sempre qualcosa. Così va a finire che mi metto a letto senza ancora aver preparato la sacca. Ormai domattina, a mente fresca.
E così sarà. Ma non è una sacca soltanto, sono ben tre borse. Una con l’abbigliamento, una con le varie borracce, sali, integratori, pomate, barrette, etc., ed una con gli alimenti, fra cui i tre etti di pasta al pomodoro e basilico che mi ero appena cucinato.
Mi incontro con i miei compagni d’avventura, Gigi, Davide, la Micky e l’ormai famosa, quanto per molti ancora misteriosa, “Popoffa” (Silvia) e via, si parte.
All’arrivo a Firenze, in Piazza Santa Croce, troviamo una folla di podisti che non ci saremmo mai aspettati di trovare, anche perché fino a quel momento non sapevo quanti fossero gli iscritti. Più di mille. Mille pazzi furiosi, me compreso, provenienti da tutta Italia ed anche dall’estero.
Incontriamo gli amici del Marathon Club di Città di Castello e fra loro Massimiliano Falleri. Un grande! Risultati strabilianti al suo attivo, fra cui, solo negli ultimi 12 mesi, vorrei ricordare le 8 ore e 32 nella passata edizione della 100 km, e le 4 ore e 10 alla Strasimeno (58 km). Non lo vedo carico come al solito ed infatti mi confida di avere qualche acciacco. Ma sono certo che anche se non riuscirà a raggiungere l’obbiettivo che si era prefissato, cioè scendere sotto le 8 ore e 30, farà sicuramente una grande gara. Il tempo di fare un paio di foto, uno scambio di “In bocca a lupo” e “Bang!”, partiti. Intanto i miei compagni di avventura, con i quali ero rimasto d’accordo di incontrarci a B.go San Lorenzo, si erano avviati per non rischiare di rimanere bloccati dal passaggio dei podisti.
E’ UNO SPETTACOLO. Non mi ricordavo che fosse tutto così bello, compresa l’incoscienza di noi che stavamo correndo, all’apparenza inconsapevoli di ciò cui stavamo andando incontro. Il clima? Un caldo pazzesco. Circa 27 gradi, ma è un caldo che mi piace.
Quando arrivo a Borgo e vedo che il cronometro segna un tempo nettamente inferiore alla volta precedente temo di essere andato troppo forte e che lo pagherò nel proseguo. 32° km. 2h 50’ 50” contro le 3h e 07’ di quattro anni fa. “Eccheccazz…”, penso fra me e me. “Ti sei fatto prestare anche il Garmin per cercare di controllare il tempo al km. Sei proprio un coglione!” Un certo timore mi assale, ma quando vedo gli altri che gesticolano da lontano avendomi riconosciuto e Davide con la borraccia in mano, pronto a correre con me i prossimi chilometri, sento le gambe andar da sole e via su per la salita, direzione Cima della Colla verso il 50°.
Davide, eccitato come un adolescente al primo appuntamento d’amore, mi rincoglionisce (in senso buono) almeno per un chilometro, dicendomi: “Vai piano. Stai andando benissimo. Non forzare. Bevi. Vuoi i Sali? Una barretta? L’acqua? Sei forte. Sei grande. Quello andava fortissimo, l’altro era mezzo morto”, e così via. Correva con una borraccia per mano, una con i sali ed una con l’acqua. L’avrei baciato in fronte, talmente era forte l’affetto reciproco che ci univa in quel momento. E mi son detto: “Se non finisci questa gara non ti meriti amici così!”. Nei successivi quindici chilometri di salita mi sono sentito letteralmente sospinto da coloro che mi avevano seguito per aiutarmi, dalla telefonata di mia figlia Sara e dal pensiero che tanti amici e compagni di corse erano mentalmente al mio fianco (in particolare Mauro, la Roxy, Giovanni che hanno anche provato a chiamarmi durante la gara ed il grande Guru Byzyo in collegamento diretto per avere gli aggiornamenti in tempo reale) e, mentre Davide offriva barrette e sali a chiunque superavamo, finalmente è arrivato il valico dopo 4h 33’ 37”. E con lui anche Gigi (The Rock). Quindi, cambio della maglia, ormai fradicia di acqua e sudore, in perfetto stile “Fantozzi”, come quando quest’ultimo dovette cambiare il laccio della scarpa prima di prendere l’autobus al volo: “Canotta pulita, hop!, Pettorale attaccato, hop!”… tutto senza mai fermarci. E poi giù per la discesa, in picchiata come falchi. In tre abbiamo proseguito per un’altra decina di km e … Dio che spettacolo! Sembrava di stare in Paradiso, tanto erano belli il panorama e l’atmosfera intorno a noi, mentre il sole cominciava pian piano a calare. Poi Davide è risalito in macchina e via con Gigi fino a Marradi dove, con suo grande stupore, saluta una vecchia conoscenza. Era il Pacemaker delle 3 ore nella maratona di Ferrara, in grossissima difficoltà. Stava poco più che camminando. E Gigi, dopo, per darmi ancora maggior conforto: “Ma ti rendi conto? Quello è uno che corre la maratona in 2h e 45’ e tu lo stai lasciando dietro come se niente fosse!”. Praticamente è come se mi avesse acceso i razzi ausiliari, in sostituzione di quelli ormai esausti. Eravamo a 5h 59' e 04" di corsa.
E ce n’era davvero bisogno perché temevo molto la crisi del 65° che per me equivaleva alla crisi del 35° nella maratona. Ma non ho neanche fatto in tempo a pensarci che era arrivato il momento della Micky, avvolta nella sua tuta nera da triatleta, pronta al 70° a buttarsi nella mischia. Ancora qualche km in tre e poi anche Gigi è risalito in macchina. La stanchezza si stava facendo sentire e, ahimè, ecco il primo segno di vero cedimento. La Micky si gira e mi vede camminare. “Che fai?” Se ti fermi è peggio!” “Eh, lo so”, pensavo fra me e me. “Se ce la facessi ancora a correre bene non mi sarei fermato!”. Ma aveva ragione lei e così sono ripartito. Intanto ad un ristoro ci informiamo sul chilometraggio, perché c’eravamo persi il cartello dell’80°. “Siete all’81°”, ci dice una signora. Questa si che era una notizia! L'ennesimo bicchiere d'acqua rovesciato in testa, un sorso di sali e via di nuovo. Ma le gambe erano sempre più pesanti e così, altro stop, ancora pochi metri fatti a passo d’uomo. La Micky ormai non mi diceva più nulla perché capiva che ne avevo davvero bisogno, ma sapeva anche che sarebbero durati poco. Ed infatti, poco dopo stavamo di nuovo correndo, felici di veder brillare nel buio della notte le luci di Brisighella: il 90° Km! Poco prima di passare al controllo del chip, altro stop. Pochissimi metri percorsi camminando, ma era assolutamente necessario. Ormai sapevo di essere quasi arrivato, ma chi corre lo sa: gli ultimi chilometri non passano mai! Intanto gli altri continuavano ad incitarmi ed a dirmi: “Ehi, una piccola crisi al 90° ci può stare, no? Stai tranquillo. Rispetto all’altra volta sei in anticipo di più di un’ora! Sei ad 8h e 17'. Vai, vai vaiiiiii”. Davide si era nuovamente preparato per correre insieme a noi gli ultimi 5 km ed al 95° mi dice. “Adesso il vantaggio rispetto a quattro anni fa è di circa un’ora ed un quarto. Puoi permetterti anche di arrivare camminando!”. Arrivare camminando? Ho fatto rapidamente due conti e mi sono detto: “Se sono in anticipo di un’ora ed un quarto posso arrivare sotto le 9 ore e mezza. Dai cazzo!!! E lì ho deciso di dare tutto ciò che mi era rimasto dentro. In poche decine di metri il ritmo gara è si è stabilizzato a 4’ e 30” al km, secondo più secondo meno. Concentrazione al massimo. Ho chiesto ai due amici che mi seguivano silenzio assoluto e nessuno al mio fianco. Solo dietro le mie spalle. Mi sono sentito quasi una merda nel trattarli così dopo tutto quello che avevano fatto per me ma ero certo che avrebbero capito. Abbiamo ripreso alcuni atleti che in precedenza ci avevano superato, increduli nel vedere un terzetto in perfetta fila indiana andare via come il vento nel buio della notte. All’ingresso a Faenza riprendiamo un podista assistito da due ciclisti, uno dei quali, ad ogni gruppo di persone che incontravano gridava: “E’ un romagnolo!!!” , riferendosi al podista che stavano assistendo. E tutti lo acclamavano! Ci avevano talmente rotto le palle con ‘sta storia del Romagnolo che mi son detto: “Adesso l’”Umbro” ti frega!”. E così è stato. Penso di aver percorso l’ultimo km a 4’e 15”, per il timore che mi raggiungesse l’ormai famoso “Romagnolo” e mentre sbuffavo per la fatica verso il traguardo, vedevo con la coda dell’occhio Davide e la Micky che si erano allargati correndo quasi sul marciapiede perché eravamo ormai a poche centinaia di metri dall’arrivo. Come se non stessi dando veramente il massimo, la Micky ha avuto anche il coraggio di gridarmi: “Dai che il Romagnolo ti sta raggiungendo!”. Mi sono girato terrorizzato, ma non era vero! Era ben distante. Davide ha dovuto fare uno scatto micidiale per potermi vedere transitare sotto lo striscione e girarsi insieme a me a guardare il tempo: 9: 21: 21.
Pugni stretti al cielo e lacrime agli occhi, non mi vergogno a dirlo. Poi il tanto desiderato abbraccio con le persone che mi erano state accanto fin dalla partenza, consapevole del fatto che senza di loro non avrei mai ottenuto questo risultato. Ragazzi e ragazze dal cuore immenso che hanno condiviso con me ogni emozione di questa magnifica gara e che non finirò mai di ringraziare.
Avviandomi verso lo stand dove avrei dovuto riconsegnare il chip, passo davanti al tavolo dove erano posizionati i pc che stavano registrando i tempi di transito e di arrivo e chiedo ad uno dei tecnici:”Scusi, mi può dire come si è posizionato in classifica il n° 109?” Un rapido controllo e…: “47°”. WOW!!! Stentavo a crederci.
Forse ho impiegato troppe parole per raccontare una semplice gara podistica. Probabilmente, per molti atleti si è trattato di una delle tante gare fatte durante l’anno, priva di particolare importanza, ma per me, anzi per NOI, è stata un’esperienza memorabile, vissuta provando TUTTI le stesse forti emozioni, dall’inizio alla fine. A questo punto, però, c’è solo una cosa che mi sfugge:
MA SE ABBIAMO PROVATO TUTTI LE STESSE EMOZIONI, PERCHE' IO ERO IL PIU’ STANCO?



domenica 1 giugno 2008

mister 100



9:21' 21" - 100k (e forse +, io non ho parole...)

venerdì 30 maggio 2008

Una "Mano" a Popof

Domani un "Manipolo" di eroi aiuterà il mitico Popof nella sua impresa!
VAI MITICO!
(nell'immagine manca solo la Miky e poi ce semo tutti!!)

giovedì 29 maggio 2008

l'autofesta di Monica, una delle regine delle vette

Beh, stentavo a crederlo quando me l'hanno raccontato (tra l'altro è stata lei in prima persona), anzi non gli ho dato peso, e invece è accaduto.
Cioè, è accaduto che la fluttuante ragazza, considerata una delle regine delle vette dell'Avis Perugia, che indossa per la prima volta un pezzo di carta numerato e lo ferma con spille arrugginite al petto, rischiandone l'incolumità, si è immaginato un futuro di così esplosiva gloria ed orgoglio personale, che si è inventata una festa autocelebrativa, in pompa magna. E le foto testimoniano, è il loro lavoro...

Una torta personalizzata col numero di pettorale, pasticcini, pizzette...
Ora, noi, un tantino allibiti, ci interroghiamo, con la mano a sorreggere il mento, nella classica postura ellenica... ma è pura megalomania, la sua, è surrealismo o, invece, autentica passione sfociata in pazzia? Ma, soprattutto, chi è che ha invitato a questa festa? Invitati immaginari, inventati perchè fossero stati veri se sarebbe troppo vergognata, come faceva il mio amico carissimo che viveva da solo ma apparecchiava per 12 e ogni giorno cambiava posto a tavola? Oppure cotanto bendidio se lo è spartito con commensali di pelle umana che l'hanno assecondata per paura di scellerate ritorsioni?