giovedì 28 agosto 2008

l'allenamento istintivo

l'allenamento istintivo è una nuova modalità di mettere benzina ai muscoli che va molto in voga in questi giorni al percorso verde.
funziona così: si parte, anzi prima ci si veste, ci si allacciano le scarpette, si parte, si salutano le folle che aspettano ed ammirano ansiose il dipanarsi degli eventi, ci si riscalda e poi si va...
direste, beh che c'è di diverso dal solito?
e no, ahivoja se c'è... c'è che poi nessuno sa, dei partecipanti all'allenamento denominato istintivo, cosa succederà di lì a poco...fine del riscaldamento, e...booom! VARIAZIONI DA 5', alternate a SCATTI IN SALITA (e magari in DISCESA), e poi 4X200 (a rompese 'l collo) 1x1000 a 4' al k, E VIA E VIA E VIA...100 M secchi a la Sguilla...uno/a contro l'altra/o e poi defaticamento, stretching di rito...ritorno allo spogliatoio, saluto alla folla festante e soddisfatta, apertura della doccia, RIPENSAMENTO, flashback, ritorno al futuro, zoppìa diffusa, piede fisso sulla riga di vernice bianca, indice sul cronomentro, braccio abbassato e via di nuovo!! 2x200 M...a 33'', dai che è tardi, no un altro 100 M alla morte, 15''... l'acqua scorre, il bagnoschiuma che scorre nel corpo... fine dell'allenamento istintivo.
è di gran voga (forse non proprio ma lo sarà), diverrà il must della stagione autunno/inverno 2008/09 al p.v....garantito!

domenica 24 agosto 2008

il personaggio tedesco

6 ore, 41 minuti e spiccioli di secondi, è il tempo che quel personaggio stratosferico che è Filippo Poponesi ha impiegato per portare a casa nostra un’altra di quelle imprese che, conoscendo il personaggio e pensando alla sua guasconeria suggeriscono dapprima incredulità, poi, subito dopo, rassegnazione.

Rassegnarsi infatti alle sue imprese, personalmente, è una di quelle cose che, il giorno innanzi ai suoi “appuntamenti impossibili” mi riesce sempre difficile realizzare (poco allenamento, leggero soprappeso, incoscienza, ecc. sono le giustificazioni che accampo), come, d’altra parte altrettanto naturalmente, l’indomani accetto l’incredibile come fosse la cosa più normale del mondo… perché io Filippo lo conosco, e bene, e, in fondo, è proprio della vita (sua e nostra) sprofondare nella consapevolezza che, oramai, nessuna impresa podistica sia per lui inarrivabile.

Mi hanno detto che in Germania s’è trangugiato ettolitri di birra nera e rossa, che si sia sbafato kili di hamburger, wurlster e senape a cascate, che abbia dormito un nonnulla, ma dopo e solo dopo aver percorso 78 km di corsa, oh, mica ciufoli!

Per inciso, tributo e gaudio anche ai suoi accompagnatori avisini Silvan Sportoletti e L’Arbi Bonini, grandi protagonisti della 28 km in terra di Germania, i quali mi scuseranno se li metto in leggero secondo piano…ma, tant’è…

LE FOTO DELLA GARA



venerdì 8 agosto 2008

dalla inviata Baby dall'ex policlinico...

08/08/08

data particolare come particolare è stata la mattinata mia, del leo e di david

Stamani, alle 7,45, mi reco al Policlinico di Monteluce, per dar seguito all'invito che il Leo aveva fatto di andare a donare il sangue.

Siamo io, il Leo e David: per tutti e 3 è la prima volta, ma da subito si vede che il più sicuro e tranquillo è l's.w.m., mentre sia io che David siamo un po' timorosi...non sappiamo nemmeno noi bene perché, ma siamo un po' pallidi in volto.

Entriamo nella sala accettazione e noto con piacere che c'è tanta gente...tra me e me penso:"quanti benefattori", poi il Leo mi fa giustamente pensare che purtroppo, tra quei donatori ci sono anche parenti disperati, che cercano con la loro donazione di aiutare un congiunto in difficoltà.

Nella mia mente prevalgono così pensieri tristi....d'altro canto sono in un ospedale, luogo di malattia e sofferenza...mi fa bene ricordare, che della vita fanno normalmente parte le malattie e la morte...troppo spesso me ne dimentico, dando per scontato che io debba star sempre bene; non è così, sono fortunata: devo quindi apprezzare ancor più questo mio attuale stato di grazia e dare il giusto valore a quelli che sono i “problemi” quotidiani, per i quali evidentemente spendo troppe energie con lamenti e pensieri.

Siamo noi 3 a fare la fila...compiliamo il questionario e ci mettiamo in attesa per il primo prelievo, quello con cui analizzano il sangue per verificare l'idoneità alla donazione.

Parte il Leo: analisi ok, colloquio con il dottore ok...pronto per la donazione.

A ruota vado io: le analisi evidenziano valori sotto soglia dell'emoglobina e dell'ematocrito, perciò sono costretta a fermarmi...la dottoressa mi dice che per legge non possono prelevarmi il sangue...sono molto dispiaciuta, non me l'aspettavo, ma un'infermiera mi tranquillizza e mi dice di riprovare tra un paio di settimane, perché verosimilmente i valori sono bassi a causa della fase del ciclo in cui mi trovo.

E' il turno di David: analisi ok, pressione sanguigna un po' bassa però...è preferibile rimandare.

E così, un po' sconsolati, io e David attendiamo che il Leo termini la sua donazione...

Eccolo, arriva...

Un'infermiera con modi piuttosto gentili lo invita ad accomodarsi per il ristoro, offerto a tutti i donatori..."prego, si accomodi...dolce o salato?" gli dice...e il Leo :"Tutti e due, grazie".

Cominciamo male....il Leo fa subito capire che ha una gran fame, ma l'infermiera cerca da subito di ristabilire gli equilibri :”beh, sarebbe meglio non mangiare troppo....in questi casi, dopo la donazione di sangue, la cosa più importante non è mangiare, ma bere” e gli porge una bottiglia d'acqua, ma il salassato, chiede invece che gli venga aperto un succo di frutta.

Riceve un panino al prosciutto cotto...lo addenta, ma poi dice che non riesce ad iniziare subito con il salato...e così mette da parte il panino con gli evidenti segni dell'azzannata e passa al dolce...io e David lo vediamo masticare...masticare...masticare: ora i biscotti da soli, ora i biscotti con la nutella, ora i merendini....ora beve un po' d'acqua, perché l'infermiera gli passa più volte accanto e gli ricorda che l'importante è bere, non mangiare...ma il Leo ha evidentemente fame.....

Dopo 15 minuti è ancora lì che mastica....

Dietro di lui noto una figura familiare...dico tra me e me che l'ho già vista da qualche parte.."ma certo, è lui: Leone di Lernia" un altro intento a rifocillarsi dopo il prelievo di circa mezzo litro di sangue....

Io documento tutto con foto...

L'inviata, la Baby

martedì 5 agosto 2008

Quando correntemente nominiamo l'acronimo A.V.I.S., per dirla alla De Saussure (non ve state tanto a sbatte sul nome, tanto non è che cambia la musica..), produciamo un suono (cioè il significante) che ha la proprietà precipua e l'obiettivo (se siamo attenti e consapevoli rispetto a quello che diciamo... purtroppo non sempre accade...) di richiamare un significato molto preciso, che non ammette equivoci, e cioè il fatto che esistano persone, nel mondo e nella vita, organismi ed enti che si sbattono dalla mattina alla sera alla strenua ricerca di genti che una volta ogni tanto permettano al proprio sangue di uscire dal proprio corpicino per essere immessi nell'organismo malato o bisognoso di cure di qualche malcapitato o malcapitata, per consentire a questi, spesso, di salvare la propria vita, o di allungarla un po'...
Ecco, tutto questo per dire che dovremmo, una volta un più o almeno una volta nella vita, di compiere questo gesto solidale (non dimentichiamoci che il sangue non è riproducibile in laboratorio ma è indispensabile alla vita e nei nei servizi di primo soccorso, in chirurgia, nella cura di alcune malattie tra le quali quelle oncologiche e nei trapianti). Indi per cui, noi che facciamo tutto il giorno e tutti i giorni tanto gli splendidi, i fichi e gli spavaldi dentro a questi fisici tirati e bellocci, scendiamo una volta tanto a terra e stendiamoci nei lettini dei laboratori e degli ospedali... tiriamo fuori questo sangue, forza!

In più, afferma ed assicura il nostro presidente, a tutti i nuovi donatori appartenenti alla nostra società podistica, verrà consegnato in premio una nuova e fiammante borsa da allenamento... oh l'ha detto lui.. passare alla cassa, quindi...

Direttamente da : Casa "Blog" Vianello" ...

... e dopo due debilitanti gare, non tanto fisicamente, quanto mentalmente per i dubbi che a fine serata l'hanno assalita, la nostra amica Wonder-Baby è giunta ad un bivio e la foto esprime chiaramente la sua titubanza sul da farsi.

Come non voler sfruttare questa ghiotta occasione per proporre a tutti voi un "simpaticissimo" quitz (me ne viene in mente un altro, ma non ricordo bene dove l'ho già visto...) per chiedere all'intero mondo podistico (che non aspettava sicuramente altro...):

QUALI SONO LE DOMANDE CHE STANNO AFFOLLANDO IL PORTAPRANZO NASCOSTO SOTTO QUEI RICCIOLI D'ORO?

A) Se non riesco quasi a finire una gara alla settimana, perché ne ho fatte due in un giorno?


B) Ce l'hanno con me quelli che organizzano le gare, oppure quando passo io non trovo più i ristori ed all'arrivo hanno smontato il gonfiabile perchè stanno già rimontando tutto da un'altra parte per un'altra gara?


C) Sarà esatta l'equazione: "Popof : dimagrire = Io : correre forte"?

D) Perché se ho finito per prima la cuccuma degli gnocchi non m'hanno dato il premio?


E) E' vero che c'è una gara dove vince chi ha la lingua più lunga?

Bene, queste sono le domande a vostra disposizione. Avete tempo per rispondere fino al momento in cui la nostra Wonder-Baby taglierà il traguardo della prossima gara (... quindi .... a voglia!!!). Il premio per il vincitore sarà: una settimana di villeggiatura a Pieve di Compresseto ospiti del ragazzetto (che da fonti certe ancora ride...) che ha sbaraccato il ristoro prima che passasse l'atleta cidippina.

Vogliamo darvi solo un piccolo aiuto, pubblicando una seconda foto ... Mi raccomando, è un ottimo indizio!!!


PARTECIPATE NUMEROSI !!!

venerdì 1 agosto 2008

ci uniamo ai messaggi di cordoglio in memoria di Giovanni Marchetti

Nella vita capita anche questo, il nostro mondo di forzuti ed immortali atleti non ne è immune...
E' l'incontro con la fine della vita..
Certo è che, spesso, questo inaspettato, ma inevitabile, incrocio tra strade così divergenti, quello tra la vita e la morte, si realizza quando tutto penseresti tranne che possa presentarsi in giovane, giovanissima età---
Quello che è successo a Giovanni Marchetti, podista agli albori dell'Atletica Capanne, deceduto tragicamente qualche giorno fa, ci interroga profondamente sul senso di quello che siamo o che potremmo essere, su cosa facciamo o cosa potremmo fare nel corso di questo nostro passaggio nel mondo del concreto---

A nome del Blog e dell'Atletica Avis Perugia, un mare di affetto riversiamo sui familiari ed affetti che circondavano la vita di Giovanni...