la cultura dello sig zag

Quando io segnalavo ripetutamente il Morelli al di fuori della linea ideale di corsa, in tutte le gare da lui svolte, tutti a ridere a crepapelle. E, invece, ieri arriva la candida ammissione, palesata dal nostro più brillante inviato: spostarsi a sinistra per poi aggredire la curva che pende a destra, non, come pensavano molti strateghi della corsa nostrana, per scegliere traiettorie originali, segno intangibile di qualche vincente ricetta sciamanica… bensì per far posto al fiato, all’andatura e forse allo sciauro (come direbbe il Maestro Camilleri) degli atleti che incombono minacciosi alle sue spalle, con un passo troppo forte da sostenere…

Toccherà quindi imporre un metodo di calcolo costruito ad hoc per Morelli (e solo per lui) che imposti le media chilometriche tenendo conto delle sue traiettorie a dir poco schizofreniche.

Saluti dal mio letto di febbre consunta e tremarelle, il vostro.

Ps complimentii vivissimi all’allievo Apolloni, si sta paurosamente avvicinando ai miei PB…